martedì 31 maggio 2011

luce d' amor e d' altre stelle

Luce d’amor e d’altre stelle”
Sacra rappresentazione dedicata all’Epifania
INTERPRETI (in ordine di apparizione)
Arcangelo  Gian Luca Colombelli
Angelo  Gualtiero Scola
Maria Maria Noemi Regalia (Shì-Héng-Dìng)
La Divina Stella Erika Di Crescenzo
Re Magi:
Alessandro Mor
Rufin Doh Zeyenouin
Erode  Dario Merlini
Ideazione e Produzione teatridanzanti
Nadia Frola Gualtiero Scola
Regia Gualtiero Scola
Coreografie e movimenti di scena  Barbara Altissimo
Direzione musicale  M. Michele Brescia
Orchestra “Carlo Coccia”
Soprano Nadia Engheben
                                                        Maria Larovere
Disegno Luci    Daniele Savi
Costumi e oggetti di scena    Romeo Liccardo
Un ringraziamento a: Massimo Dorigo Cattaruzza, Alessandra Limetti, Enrico Regazzoni, Paolo Sansoni, Shaolin Temple, Jenio System
                                          
Il nostro immaginario, le prime fonti
Intraprendere il percorso di ricerca, di studio, di approfondimento delle fonti per giungere all’ideazione e creazione di un evento dedicato all’Epifania ed in particolare, alla cosiddetta “adorazione dei Magi” è stato come intraprendere un cammino iniziatico verso conoscenze che se da un lato sono profondamente radicate nella cultura cristiana, dall’altro si nutrono di segni, di iconografie e mitografie arcane e dimenticate.

Si rimane inizialmente colpiti dalla sostanziale difficoltà nell’individuare una letteratura specifica alla quale affidarsi: in libreria si trovano numerose pubblicazioni relative alle rappresentazioni pittoriche dei Magi nei secoli; il Vangelo di Matteo con una breve citazione; i testi di qualche sacra rappresentazione; riferimenti ad antiche leggende, quasi mai però elaborate e pubblicate in epoca moderna; i Vangeli apocrifi con citazioni più dettagliate, ma apparentemente poco altro. Si noti che al contrario, centinaia sono le pubblicazioni di vario genere dedicate agli angeli, o alle vite dei santi.
Ognuno di noi conosce i Magi, i bambini confondono spesso giocosamente i loro nomi, ed ogni anno nell’allestire il presepe si affrettano a cercare per loro una posizione distante dalla capanna o dalla grotta della natività, affascinati dal loro lungo peregrinare, profondamente incuriositi da questi misteriosi Re che, un po’ in ritardo, il sei gennaio, giungono da lontani paesi per celebrare la nascita di Gesù.

Il più delle volte le curiosità dei bambini restano senza delle vere risposte o spiegazioni: chi erano, da dove venivano questi misteriosi Magi, erano realmente dei Re e a cosa servivano poi quegli strani e poco divertenti doni che avevano pensato di portare ad un bimbo?

L’immensa immaginazione dei bambini, in mancanza di risposte realistiche, trova un naturale sbocco proprio nel giocoso ed irrisolto mistero, appropriandosi profondamente di queste figure simboliche, sentendole vicine e vere, portatrici di verità e di pace. Ma stranamente quasi nessuno, divenuto adulto, si ricorderà di approfondire l’argomento.

Questo avviene da duemila anni. 
Simboli – mitologie – cristianesimo - astronomia e astrologia
“Scavando” in profondità si scopre come i “Magi” incarnino profondi significati simbolici che in due millenni hanno affascinato studiosi, filosofi, teologi, uomini di chiesa e laici. Partendo da Sant’Eustorgio arrivando a Jung, i Re Magi, più che per la loro esatta identità, affascinano proprio per la loro valenza simbolica e iconografica, sempre portatori nel corso di questi duemila anni di pace, di fratellanza, di dialogo tra diverse culture.

L’elaborazione delle fonti e l’ideazione dello spettacolo.
Lo spettacolo vuole proporre l’incontro di culture e filosofie diverse. Un monaco shaolin, un principe africano e un mistico Sufi si incontreranno sul cammino di adorazione verso Betlemme. Cammino fisico e spirituale di unione fraterna verso Dio. Ad una “Stella” il compito di guidarli con la sua luce divina, ad alcuni “Angeli” di sovrintendere secondo il loro “grado celeste” al divino disegno.


Video

http://www.youtube.com/watch?v=TBFoG3N0mVk


 







Fotografie dello spettacolo rappresentato nella Basilica di Sant'Eustorgio, Milano, il 5 gennaio 2011

teatridanzanti
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